Ponte della Golara

Il luogo incontaminato in cui si trova il ponte della Golara, immerso in un paesaggio suggestivo e “inquietante”, lontano dai borghi, ha alimentato da sempre leggende e storie misteriose.
I boschi caratterizzano il contesto naturale della valle e la natura esce sempre forte da tutte le leggende.
Secondo la superstizione popolare, qui ci si “risentiva”, forma dialettale per indicare che si sentivano voci di morti.
Il luogo incuteva terrore non solo perché abitato dalle voci delle anime dei defunti, ma anche perché si raccontava che qui era stato nascosto il libro del Comando.
La leggenda, probabilmente di origine medievale, raccontava di questo libro che con le sue formule permetteva di fare tutto, come distruggere e creare ogni cosa; era custodito gelosamente da un sacerdote, il quale lo difendeva dal demonio.
Per questo, non essendo più sicuro di riuscire a custodire il libro e temendo a sua volta la tentazione di farne un uso malvagio, il prete decise di nasconderlo nel luogo più impervio e lontano dai borghi: la Golara.
Secondo la leggenda, il demonio, infuriatosi, cercò invano nella gola scaraventando rocce e terra, senza riuscire a trovare il libro in grado di regalare l’onnipotenza.
Per questo motivo la lontananza dai borghi e l’impervietà del luogo hanno tenuto al sicuro nei secoli il testo, che ancora si trova qui sepolto.